COMUNICATO STAMPA

Sulla polemica scaturita dalle dichiarazioni dell’on. Ziello in merito all’attività didattica svolta nella scuola primaria Collodi
in collaborazione con Arci690onlus

 

Lunedì della scorsa settimana (7 maggio) le classi terze
della scuola primaria Collodi hanno ospitato l’associazione Arci690onlus – Progetto Saharawi di Cascina.
L’idea, nata dai racconti dei genitori di un alunno che da anni accolgono in famiglia dei bambini Saharawi, era quella di far riflettere gli alunni sul concetto di accoglienza e di far conoscere loro nuove culture. Le volontarie dell’associazione hanno pensato di riprodurre in classe l’interno di una tipica abitazione delle popolazioni Saharawi, stendendo un tappeto e illustrando agli alunni la tipica cerimonia del tè. Ha poi raccontato loro con semplicità e chiarezza la storia del popolo Saharawi e i bambini hanno dimostrato interesse rivolgendo domande molto interessanti e partecipando attivamente.

L’Onorevole Edoardo Ziello, recentemente eletto alla Camera dei Deputati nel collegio di Pisa, ha definito l’attività didattica “ripugnante episodio di indottrinamento a danno dei giovani alunni”, con un attacco frontale, l’Istituzione e gli insegnanti promotori di questa iniziativa. Non è la prima volta che il deputato rivolge infamanti accuse contro insegnanti e dirigenti: è già successo nei confronti dell’IC Falcone di Cascina in occasione della festa della Liberazione.

Noi, docenti ed educatori del Movimento di Cooperazione Educativa, sentiamo l’esigenza di prendere la parola e di schierarci con forza in difesa dei docenti e del Dirigente Scolastico del l’IC Tongiorgi, entrambi velatamente minacciati dalle ultime righe del comunicato dell’On. Ziello, sia per questioni di metodo che di merito dell’attività didattica contestata.

In primo luogo, infatti, vogliamo ricordare che gli Istituti Comprensivi sono autonomi. Le leggi e i regolamenti a cui la scuola deve sottostare non dipendono quindi dalla parte politica che in quel momento detiene la maggioranza o il potere nel governo centrale o locale. Le ultime righe del suo comunicato: “I Presidi degli istituti scolastici, della provincia di Pisa, sappiano che finché ci sarò io, ad ogni tentativo di indottrinamento politico, nei confronti dei giovani alunni, corrisponderà sempre una dura condanna politica” sono un’indebita ingerenza nelle decisioni di un’Istituzione regolata da organi collegiali di democrazia interna, che prevedono tra l’altro, anche la partecipazione dei genitori invocati da Ziello.

Nel merito del progetto educativo, ricordiamo che le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, il documento che definisce i “programmi” della scuola, indicano un percorso perfettamente in linea con il lavoro portato avanti nelle terze delle Collodi.
Nel capitolo introduttivo Per una nuova cittadinanza, si afferma infatti che “la scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti dall’autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza, locali e nazionali”.
Bene hanno fatto quindi gli insegnanti a coinvolgere sia la famiglia del loro alunno, sia l’associazione Arci690onlus – Progetto Saharawi, da decenni operativa sul nostro territorio come veicolo di solidarietà internazionale.
Continua poi il documento: “Non possiamo dimenticare che fino a tempi assai recenti la scuola ha avuto il compito di formare cittadini nazionali attraverso una cultura omogenea. Oggi, invece, può porsi il compito più ampio di educare alla convivenza proprio attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente”.

La scuola non può rimanere ancorata mentalmente ad una società che non esiste più da decenni, né può permettersi di affrontare la complessità del mondo con l’accetta della chiusura e dell’odio. Inoltre le Indicazioni nazionali, che in definitiva si riferiscono alla Costituzione della Repubblica, parlano chiaro.
La scuola lavora per la conoscenza, per la comprensione, per la convivenza.

In chiusura di questo comunicato ci preme portare il nostro sostegno anche all’azione preziosa dell’ARCI 690 onlus, i cui volontari sono stati definiti “i talebani dell’indottrinamento politico che perdono alle elezioni e cercano di rifarsi con i giovani”. Sono invece l’esempio di come, in un mondo sempre più chiuso e oppressivo, si possa restare umani.

Il Movimento di Cooperazione Educativa
gruppo territoriale di Pisa
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